| Arrivai in uno di quei tanti vicoli oscuri di Xenda. L'aria era umida, e le case talmente vicine che non permettevano il normale reciclo d'ossigeno. Alcune pozzanghere si erano formate nelle buche del suolo, e si vedeva l'acqua incresparsi in tante forme ellittiche, al cadere di una rara goccia di pioggia. Il tanfo di quelle strade era indescrivibile. Sembrava un luogo in cui dei corpi si stavano decomponendo.In più al'odore di marciume, si aggiungeva quello dell'alcool, che non mancava mai. A passo lento, osservavo le persone abbandonate a terra, lunatici, mendicanti e straccioni, persone di poco conto. Uno di loro attirò la mia attenzione. Era sprovvisto di cappuccio,il viso visibile, lo guardai a per qualche minuto e riuscì a decifrare la sua identità. Uomo sulla cinquantina, capelli brizzolati,occhi assenti e un filo di saliva alla bocca semi aperta. Lo avevo visto qualche tempo fa, litigare con un venditore di sangue. Era un vampiro, e non poteva permettersi di comprarlo normalmente e cercava di prenderselo con la forza. Ma non ne aveva. Non per fronteggiare un'altro essere come lui. Non avevo fatto molto caso alla loro discussione, quel giorno avevo ben altro per la testa. Mi misi di fronte a lui, e dopo poco si accorse della mia presenza. Gli feci segno di venire con me, poi mi avviai dietro un'altro vicolo meno affollato e più nero. Non mi chiese spiegazioni, raccolse le poche forze che gli erano rimaste e mi seguì. Gli offrì una boccetta con il prezioso liquido cremisi. Gli occhi gli si fecero del medesimo colore e osservò il contenuto con brama, me lo strappò di mano e lo bevve avidamente. Un animale. Nemmeno da considerarsi un vampiro. Non mi resi conto nel mio gesto, il disgusto che provai per quell'essere era talmente tanto che non mi accorsi di averlo trafitto in pieno petto con il mio pugnale. Cadde a terra senza vita con gli occhi vitrei.
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